Lions Club Trasimeno

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7 Marzo 2009 - Tuoro
Il mito di Dedalo e le acque del Trasimeno
Giovan Battista Danti precursore del volo umano


Si è svolto Sabato 7 Marzo, in collaborazione con l’Accademia Masoliniana di Panicale, presso il centro di documentazione annibalico del parco del Sodo a Tuoro, il meeting in cui lo storico e accademico masoliniano Costante Morini ha presentato al folto pubblico intervenuto la storia della famiglia Danti. In particolare sono stati storicamente ricordati:

Ignazio Danti

al secolo Pellegrino Rainaldi Danti (Perugia, aprile 1536 – Alatri, 19 ottobre 1586), è stato un matematico, astronomo, vescovo cattolico e cosmografo italiano. Da ragazzo imparò i rudimenti della pittura e dell'architettura da suo padre e sua zia, ma la matematica e la scienza erano i suoi studi preferiti.
Entrò a far parte dell'ordine domenicano il 7 marzo 1555, cambiando il suo nome di battesimo da Pellegrino ad Ignazio. Dopo aver terminato i suoi studi in filosofia e teologia, si chiuse in preghiera per un breve periodo, ma presto si dedicò in maniera zelante alla matematica, all'astronomia ed alla geografia.
Insert Logo Here Intorno al 1567, fu invitato a Firenze da Cosimo I de' Medici, duca della Toscana, che lo chiamò, avvalendosi dei suoi servigi, per fare rinascere gli studi matematici ed astronomici nel dominio recentemente acquisito.
In particolare, ebbe da Cosimo la carica di cosmografo granducale, ed elaborò le mappe che decorano la Sala delle Carte di Palazzo Vecchio.
Allo stesso tempo si dice che papa Pio V incaricasse Danti di progettare la costruzione un di una chiesa domenicana e di un convento a Bosco Marengo.
Durante il suo soggiorno a Firenze, Danti insegnò matematica.
Danti risedette al convento di Santa Maria Novella e progettò la sfera armillare e lo gnomone che compare all'estremità degli archi ciechi sulla facciata della chiesa nel 1572.
Ebbe un'intensa attività di ideatore di strumenti scientifici, di autore di testi molto diffusi sulla fabbricazione ed uso dell'astrolabio e di astronomia.
Danti, inoltre, fu scelto per dirigere la costruzione di un canale che doveva mettere Firenze in comunicazione sia con il Mediterraneo che con l'Adriatico. Cosimo I non visse tanto a lungo per completare il suo progetto e subito dopo la sua morte (1574), Danti divenne professore di matematica all'Università di Bologna. Durante quel periodo, il Danti passò un certo periodo a Perugia, su invito del governatore, durante il quale preparò le mappe della repubblica di Perugia.
Alla morte di Cosimo I, lasciò Firenze perché non gradito al successore Francesco I. Si recò dunque a Roma dove lavorò alle carte geografiche dei palazzi Vaticani, invitato per i suoi meriti matematici da papa Gregorio XIII, che lo nominò matematico pontificio e ne fece un membro della commissione per la riforma del calendario.
Inoltre lo pose a capo dei pittori convocati in Vaticano dal papa, per continuare il lavoro cominciato brillantemente da Raffaello durante il pontificato di papa Leone X, ed allo stesso tempo per redigere carte geografiche dell'Italia antica e moderna.
Quando il pontefice incaricò l'architetto Domenico Fontana di riparare il porto di Claudio, fu Danti a fornire i progetti.
Insert Logo Here Nel periodo in cui risiedete a Roma, pubblicò la traduzione di una parte delle opere di Euclide con alcune annotazioni, e scrisse la vita dell'architetto Jacopo Barozzi da Vignola, oltre a preparare delle note per il suo studio sulla prospettiva che compirà in seguito. Nel riconoscimento del suo lavoro, papa Gregorio XIII, nel 1583, lo consacrò vescovo di Alatri nel Lazio. Danti si mostrò un pastore zelante nel suo nuovo incarico.
Come vescovo di Alatri, Danti convocò un sinodo diocesano, corresse molti abusi e mostrò grande sollecitudine verso i poveri. Promosse inoltre l'istituzione del Monastero dell'Annunziata, che progettò egli stesso e che è stato riconosciuto monumento nazionale. Poco prima della sua morte, papa Sisto V lo convocò a Roma per sovrintendere alla sistemazione del grande obelisco nella piazza del Vaticano.
Oltre ai lavori già accennati, Danti fu l'autore del Trattato dell'uso e della fabbrica dell'astrolabio con la giunta del planisfero del Raja; Le Scienze matematiche ridotte in tavole ed anche un'edizione modificata ed annotata de La Sfera di Messer G. Sacrobosco tradotta da Pier Vincenzio Danti.
Morì ad Alatri.
Dopo la sua morte, per occupare la sua cattedra di matematica all'Università di Bologna nel 1588 Giovanni Antonio Magini venne preferito a Galileo Galilei.

Giovan Battista Danti


Pochi invece conoscono la storia di Giovan Battista Danti detto Dedalo (nato a Perugia verso la metà del 1400 e morto a Venezia nel 1517).
Giovan Battista Danti da Perugia, ingegnere militare e matematico, ingegno versatile come molti uomini del '500, oltre a costruire meccanismi ad ali battenti di pipistrello, calcolò il rapporto tra il peso del corpo umano e la superficie alare necessaria in apparenza a sostenerlo.
Giovan Battista Danti non solo teorizzò per primo che il volo senza motore doveva avvenire ad ali ferme (come sui deltaplani o sugli alianti) o per favore di vento o per corrente ascensionale, ma sempre per primo le mise in pratica incollando piume sulle ali attaccate alle braccia, auspicando che le piume avessero proprietà fisiche che aiutassero la meccanica del volo.
Le idee del Danti erano all'opposto di quelle del più famoso (allora e ben più ora) coetaneo Leonardo da Vinci che teorizzava macchine che "battevano le ali" come gli uccelli. Insert Logo Here
La storia ci dice che Leonardo da Vinci volle conoscere il Danti pur rimanendo ognuno delle sue idee.
Sempre la storia ci dice che il Danti provò anche a volare nel 1498 lanciandosi diverse volte da vari punti dell’Isola Maggiore con risultati più o meno confortanti. Secondo una leggenda il Danti sarebbe riuscito, lanciandosi dalle parte alta dell’isola, nei pressi della chiesa di S. Maria Maggiore, "prendendo il vento che spirava a tramontana" a raggiungere la costa del lago delle vicinanze di Tuoro.
Meno fortunato fu un secondo tentativo di volo effettuato con un lancio da un tetto nel centro di Perugia, quando malamente cadde su di un altro tetto facendosi anche male ad una gamba, anche a causa della rottura di un’ala.