Lions Club Trasimeno we serve |
9 Novembre
Resort “la Valle” di S. Maria degli Angeli
Convegno sul tema di studio nazionale
“Autismo ed inclusione nessuno escluso;
se mi ascolti con il cuore
vedrai il mondo dal mio punto di vista”
Dopo gli interventi introduttivi dell’officer distrettuale sul tema di studio Nazionale Carla Ascani, del presidente del Lions Club di Assisi Flaminio Flavi e di Simonetta Centurione e Debora Siena (comitato organizzatore del convegno) sono iniziati gli interventi di:
dr.ssa M.Luisa Papa
Ha parlato di come il carattere si strutturi e si possa modificare attraverso contatti e relazioni con le persone che ci circondano; in base alle esperienze avute prendiamo certe abitudini.
Il carattere dipende da:
1. Ambiente facilitante. E’ quello con cui si è a contatto; si deve accettare anche il fatto che il bambino cresca anche in un modo diverso da come l’avremmo voluto. Qualche volta occorre anche un “no” per facilitarne la crescita. Chi sta vicino al bambino deve saper ascoltare, creando un ambiente sereno, ed attendere gli sviluppi della sua persona.
2. Fiducia. Occorre chiedere e ricevere fiducia per poter superare gli ostacoli.
3. Ansia di base: quando l’ambiente non permette al bambino di crescere secondo le sue necessità, si genera ansia di base.
Le reazioni del bambino potrebbero essere:
• volontà di affermarsi e di emergere anche con grande energia
• reagire in modo anche violento
• isolarsi ed irrigidire i rapporti con gli altri.
I dislessici hanno bisogno di un ambiente facilitante.
Anche i genitori devono avere fiducia in loro stessi e nelle loro capacità, solo così possono essere veramente di aiuto.
L’atteggiamento di un genitore può influire nettamente sullo sviluppo del figlio; occorre molta attenzione e disponibilità senza avere reazioni, talvolta anche naturali, di fronte a certi atteggiamenti del figlio.
Rispetto, fiducia e ascolto favoriscono lo sviluppo della personalità del figlio.
Dr. Angiolo Pierini
La condizione autistica è una sfida perché contraddice la condizione normale che è quella di cercare di avere relazioni con gli altri. Statisticamente il numero degli autistici è aumentato negli anni, ma questo probabilmente dipende solo dal fatto che oggi si fa maggiore attenzione a tale stato.
E’ importante riuscire a capire come gli autistici organizzano le loro esperienze.
L’autismo è un disturbo genetico del neurosviluppo che determina problemi nei contatti con l’ambiente circostante.
Non è vero che l’autismo dipenda, come qualcuno credeva, da un cattivo rapporto con la madre, anche se alcune madri cadono spesso in una depressione, che non facilita i rapporti con il figlio.
Disturbi dello spettro autistico è il termine che è stato introdotto per esprimere la grande variabilità con cui si manifesta. Può durare per tutta la vita; le possibili variazioni dipendono dall’ambiente che circonda il giovane.
L’autismo provoca spesso reazioni a forti rumori o ad odori intensi; si possono rilevare anche alterazioni nel senso dell’equilibrio. In tali contesti il giovane può agitarsi o tapparsi le orecchie.
I miglioramenti più rilevanti si ottengono in un contesto di vita normale ed ordinaria, piuttosto che a seguito di interventi medici specialistici. Se l’autistico si trova in un ambiente che gli è gratificante, ottiene sensibili miglioramenti nei contatti con le persone a lui vicine.
E’ importante intervenire durante l’età evolutiva; così si può ottenere un inserimento normale nella vita adulta; bisogna stare molto attenti a cogliere interessi ed inclinazioni del soggetto attenzionato.
L’autismo richiede un continuo rinnovamento delle tecniche operative, anche da parte delle ASL; l’inerzia del sistema è spesso più forte dell’emergenza.
Moira Paggi
Ha illustrato la sua esperienza di madre di un bambino autistico.
Non ci si accorge di nulla nella prima infanzia. Ma già dalla scuola dell’infanzia il bambino, che pur si dimostrava molto abile da un punto di vista tecnologico e matematico, cominciava a palesare difficoltà nel rapporto con gli altri.
Insegnanti inesperti tendevano a far cadere la colpa sui genitori, anche da test sommari ed approssimativi si ribadiva che il tutto dipendeva dal rapporto con la madre.
Solo dopo analisi più approfondite e con l’intervento del dr. Pierini si è riusciti a diagnosticare l’autismo.
A questo punto, oltre che agli apprendimenti disciplinari, si è puntato all’obiettivo di farlo divenire cosciente di sé stesso. L’autistico deve essere cosciente dei propri sentimenti, perché questo lo aiuta a capire i sentimenti degli altri.
Non bisogna tollerare, ma conoscere.
I genitori devono fare del proprio meglio, ma c’è bisogno anche dell’aiuto della società e dell’ambiente circostante.
Anche la scuola deve contribuire coi mezzi a disposizione.
Occorrono progetti individualizzati; per questo è nata l’ANFFAS, Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo che si occupa della tutela dei diritti di persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo e dei loro familiari.
Dr.ssa Carnevali
Ha parlato dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori perSone con Autismo), nasce in Umbria nel 2000, grazie all’iniziativa del dr. Pierini, per difendere i diritti delle persone con autismo e delle loro famiglie.
Costituita da genitori, familiari e tutori e persone nello spettro autistico è un’Associazione di Promozione Sociale (APS) e un’Organizzazione non lucrativa di utilità sociale (Onlus). Utilizza progetti innovativi tendenti a favorire l’inserimento delle persone autistiche nel mondo del lavoro.
In tale ottica sono nati:
Dream Ap di Assisi, che ospita circa 30 bambini
la fattoria sociale “La Semente” di Spello, centro diurno che opera dalle 9 alle 16, offrendo agli ospiti progetti individualizzati legati alla cooperativa agraria e zootecnica. Viene offerta la possibilità di svolgere attività sportiva; gli ospiti, a seconda delle tendenze, possono svolgere anche attività artistiche.
Ci si interessa anche di sensibilizzare le aziende ad accettare gli autistici come operatori con opportune mansioni.
Spesso studenti universitari tirocinanti vengono impiegati presso “La Semente”.
Ultimamente l’ANGSA sta collaborando con il Politecnico di Torino con un progetto che prevede la costruzione di un villino in cui possano risiede 6 autistici in autonomia.
Daniele Guerra
Ha presentato il suo progetto “ La cucina come percorso di crescita per persone autistiche”.
Grazie alla sua esperienza di educatore e di allievo della “Scuola dei Sapori” ha ideato un progetto per insegnare a cucinare a ragazzi autistici; là dove ciò non fosse possibile, il progetto cerca di indirizzarli verso la ristorazione. I risultati ottenuti sono soddisfacenti, grazie alla collaborazione con la Scuola dei Sapori”, che ha messo a disposizione dei locali per le lezioni; i ragazzi sono stati operativi in qualche bar di Perugia, che si è reso disponibile ad impiegare i ragazzi per aperitivi di gruppo, nonché con l’Università per stranieri, che li ha impiegati per un catering. Ultimamente sono stati chiamati anche da dei privati.
E’ prevista l’estensione nel numero dei partecipanti, considerato il fatto che favorire la socialità è obiettivo essenziale per gli autistici.
Simone Donnari – Alessia Fabbri (centro Altas)
Hanno presentato la loro associazione come una Onlus che ha cercato di realizzare un particolare contatto con i ragazzi autistici attraverso disegni che vengono animati per mezzo di un programma ideato da un ingegnere elettronico. Trattasi di uno strumento intuitivo basato sulla realtà aumentata, che consente agli utenti di essere immersi nelle proprie immagini.
Semplicemente muovendo il proprio corpo ciascuno può fare disegni e ricevere feedback visivi dei propri movimenti e di quelli dei terapeuti accanto a loro, stando di fronte ad uno schermo.
In Realtà Aumentata gli elementi virtuali vengono utilizzati per costruire un ambiente virtuale sulla base dell’ambiente esistente. Gli utenti possono vedere il proprio corpo in un contesto immaginario mentre si sentono all’interno del mondo “reale”.
Il modello è ispirato al film di Akira Kurosawa Dreams in cui un personaggio reale entra in un quadro di Van Googh.
Tale modello è considerato molto utili per gli autistici.
Mario Lavoratori
E’ un ragazzo autistico impiegato presso la fattoria sociale “La Semente” di Spello fin dal 2016 sia come addetto all’azienda agraria, sia come addetto alle fatture, vista la sua abilità nel calcolo mentale.
Ha raccontato la sua esperienza ed in particolare la sua “vita indipendente” che si è realizzata fin dal 2018 a Bastia; ora riesce a fare la spesa, fare faccende domestiche e spostarsi in autonomia.
Valentina Iacucci
Ha parlato della sua esperienza nella costituzione della “Brigata indipendente”, nata dall’iniziativa di alcune famiglie di giovani autistici. Le famiglie, che lamentavano l’isolamento dei figli, hanno pensato di costituire un’associazione che prevede:
Week end in indipendenza, cioè i ragazzi vengono fatti partecipare alle attività che svolgono gli altri ragazzi, ad esempio la discoteca, pur in orario anticipato alle 9,30 e con tonalità sonore ridotte. I ragazzi, prima molto isolati, si sono aperti ed hanno cominciato ad instaurare rapporti tra loro e con gli altri.
Videoriunioni in cui i giovani parlano tra di loro dei loro problemi.
Il convegno è stato concluso dall’intervento del Past Governatore Massimo Paggi, che ha invitato i Lions a prendere iniziative che diano un aiuto economico alle cooperative che lavorano con i ragazzi autistici e del Presidente di Circoscrizione Umberto Mancini che ha lodato l’iniziativa per la qualità degli interventi e per l’immagine che al Lionismo compete per l’interessamento ad un così grave problema sociale.