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25 Gennaio 2019 Cortona Museo Archelogico
Interclub Lions Club: Cortona Corito Clanis,
Trasimeno, Perugia Concordia,
Perugia Maestà delle Volte, Deruta.
Meeting Interclub sul tema:
" La tabula cortonensis:
il ritrovamento,
le interpretazioni,
il valore storico"
Il gruppo dei partecipanti si è riunito alle ore 15 presso l’ingresso del Museo per una visita delle principali opere contenute, guidata da Laura Gremoli, socia del Lions Club Cortona Corito Clanis; è stato possibile vedere:
la sezione dedicata all’ambiente e al territorio della Valdichiana nel Quaternario; in particolare si è preso visione di fossili provenienti specialmente da Farneta, per proseguire con la sala dedicata alle presenze umane in territorio cortonese anteriori alla formazione della città ed a Cortona in età preistorica e protostorica.
E’ stato illustrato poi uno dei capolavori del Museo, il Lampadario Etrusco della metà del IV sec. a.C.
Rinvenuto fortuitamente nel 1840 nella zona di Fratta, entrò subito a far parte della raccolta accademica, della quale costituisce uno dei pezzi più importanti.
Si tratta di un lampadario ad olio, finemente scolpito con molte immagini di raro valore artistico.
Destinato ad un santuario certamente di rilievo del territorio, fu prodotto in officine dell’Etruria interna, forse orvietane, intorno alla metà del IV sec. a.C.
Si è passati poi alla ricostruzione dell’altare contenuto nella tomba 1 del Tumulo II del Sodo.
Si tratta di una scalinata ornata ai lati da sculture in pietra raffiguranti lotte tra cacciatori e fiere rampanti.
A fianco, nella vetrine, sono visibili gli arredi funerari ritrovati nelle tombe.
Tra essi spicca la Fibula in oro ad arco configurato in forma di pantera accovacciata, resa plasticamente.
Staffa rettangolare allungata ed appiattita, molla ed ardiglione a semplice filo d’oro; sull’estremità della staffa protome di pantera.
Il bordo inferiore è rifinito da un filo d’oro zigrinato che si articola in due rotelle.
A granulazione, è decorata la parte superiore della staffa, ove è raffigurato l’ albero della vita.
I materiali di queste sepolture evidenziano la ricchezza, il potere e la raffinatezza culturale delle famiglie principesche cui appartenevano.
E’ stato poi illustrato il letto funebre in tufo della seconda metà del VI secolo a.C.
E’ costituito da tre blocchi, decorato a basso rilievo con otto figure femminili inginocchiate, identificabili in prefiche che piangono il defunto.
Fu ritrovato nella tomba A del Tumulo François di Camucia.
Sona stati infine illustrati i reperti attinenti alla grandiosa villa imperiale della Tufa in località Ossaia con tre bellissimi mosaici a decorazioni geometrica e figurata, in particolare quello con il motivo dionisiaco delle due pantere.
Dopo un breve saluto dei Presidenti dei Club rappresentati e degli officer lionistici, è seguita, alle ore 16,30, nel Salone Mediceo, la conferenza del prof. Paolo Giulierini, celebre etruscologo di estrazione cortonese ed attuale direttore direttore del MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) sul tema: "La tabula cortonensis: il ritrovamento, le interpretazioni, il valore storico".
La conferenza ha preso avvio da un’ampia dissertazione sulla generazione e trasformazione della lingua scritta, a partire dalle immagini che riproducevano cose o animali poi trasformate per similitudine in lettere.
Ha illustrato alcune tipologie di scrittura, dai geroglifici egiziani alla scrittura etrusca.
E’ poi passato ad illustrare un altro dei pezzi più noti del Museo, la Tabula Cortonensis, che è un manufatto in bronzo ritenuto dell'inizio del II secolo a.C. ritrovato a Cortona in località Le Piagge nel 1992.
Vi è incisa un'iscrizione in lingua etrusca, la terza più lunga conosciuta dopo quella della Mummia di Zagabria e quella della Tabula Capuana. Misura 28,5×45,8 cm ed è spessa circa 2–3 mm.
Fu più tardi rotta in 8 pezzi (apparentemente per essere fusa e riutilizzata) di cui solo 7 sono stati ritrovati.
La perdita dell'ottavo non è tuttavia considerata seria, dal momento che il pezzo era situato nell'estremità inferiore destra della tavola e si ritiene contenesse solo nomi di persona.
Probabilmente l'ottavo pezzo andò perduto durante le vicissitudini che portarono alla frantumazione della tavola.
La faccia A della tavola contiene 32 righe di testo, mentre la faccia B ne contiene solo 8.
Si pensa che ad incidere la tavola siano stati due scribi, il primo autore delle righe 1-26 delle faccia principale (faccia A) e dell'intera faccia opposta (faccia B), il secondo invece responsabile delle righe 27-32 della faccia A.
Entrambi gli scribi usano un alfabeto particolare, proprio di Cortona, nel quale il segno per E retrogrado occorre in sillaba iniziale o finale per sostituire un antico dittongo.
Dalla tavola sono state venute alla luce diverse parole etrusche precedentemente non note.
La tabula fa anche riferimento ad un’antica famiglia Etrusca Cortonese, quella dei Cusu (o Cusoni) ai quali si fa riferimento anche in iscrizioni riportate sulla Tanella di Pitagora e sulla Tanella Angori.
Molte sono le interpretazioni degli studiosi sul suo significato: secondo alcuni la tavola sembra facesse parte di un archivio notarile privato, forse il tabularium posto nella parte più sacra della casa.
Secondo altri, considerata anche la maniglia superiore che la faceva immaginare appesa ad un’asta insieme ad altre tavole, veniva conservata in un tempio ove venivano conservati i contratti tra le varie famiglie.
In particolare si fa riferimento, per la prima volta nella storia, al nome etrusco del Lago Trasimeno in quanto si parla di una vendita di terreni coltivati a vite in tale zona; si parla poi di denaro non in compenso della vendita, ma aggiunto alla vendita, per cui altri interpretano come si trattasse di formalizzazione di un dote per un matrimonio tra famiglie illustri del territorio.
La dissertazione di Giulierini è proseguita una la spiegazione delle fortune di Cortona nel periodo romano in quanto la città non si era schierata coi Carteginesi di Annibale al tempo della guerre puniche; per questo la conquista romana fu indolore, anzi furono potenziate le fortificazioni della città e grande impulso ne ebbe il commercio.
Da documenti etruschi e dalla tabula stessa sono stati conosciuti molti nomi di antiche famiglie etrusche della zona: di loro si conserva traccia nella toponomastica di diversi paesi o zone del territorio.
La serata si è conclusa con un Apericena Etrusca presso Ristorante “Tonino"