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27 Giugno
Perugia - Sala della Vaccara

Selene Zorzi presenta il suo libro
"Il genere di Dio


L'autrice Selene Zorzi, in collaborazione con la teologa Simona Segoloni, ha presentato al pubblico alcune stimolanti e coinvolgenti riflessioni:

“Sì è un maschio”… dice una donna incinta con un sorriso sulle labbra e un orgoglio intimo a chi le chiede di che sesso sarà il nascituro.
Insert Logo Here Inizia così la questione del genere: esso è il valore, il senso, il significato, il destino o i sogni che associamo alla determinazione sessuale di una persona.
Gli studi di genere non intendono affermare che maschi e femmine non esistono o non sono differenti, ma che il sesso non è il genere.
Cioè il sesso è un dato con cui si viene al mondo ma il genere è il valore, il colore, il ruolo, il significato, il carattere, i limiti e le aspettative che io attribuisco al sesso. Siccome non c’è un diretto collegamento tra ciò che un neonato racchiude nel pannolino e il futuro stipendio che avrà se uomo o donna, si capisce che il problema avviene in ciò che accade tra quando nasce e quando diventa adulto.
Quanto accade nel frattempo si chiama “costruzione sociale”.
Il gender, lungi dall'essere una ideologia chiara, sostenuta da autori precisi con contenuti tematici specifici, è solo un criterio di analisi che smaschera come non ci sia una legge naturale che determini carattere, ruolo e destino di uomini e donne, ma è ciò che crediamo che una persona debba essere, diventare o comportarsi, a seconda del suo sesso.
Il genere quindi appartiene alle aspettative sociali e ai valori culturali. Ecco perché si dice che è una “costruzione sociale”.
Si tratta piuttosto delle aspettative sociali o delle convinzioni che abbiamo introiettato così in profondità da sembrarci “naturali” (nel senso di un destino meccanico che viene dalla morfologia). Spiace vedere la confusione che regna in coloro che combattono questo gender (un mostro caricaturale creato ad hoc per combatterlo e che contiene le cose più varie) ritenendo che esso sia una precisa ideologia e poi non sanno distinguere tra i termini maschio, maschilità, maschile, uomo (femmina, femminilità, femminile, donna), per non parlare della confusione che emerge quando si inizia a chiedere loro quali contenuti esso avrebbe.
Insert Logo Here La cosa grave è che tramite questa sorta di lotta scatenata a questa fantomatica “ideologia del Gender” si rischia di perdere alcune conquiste che sembravano assodate circa i ruoli, la dignità e i diritti delle donne, la maggiore di tutte le minoranze.
Iniziai a occuparmi del tema 'se la donna fosse creata a immagine di Dio' in occasione della stesura della mia tesi di dottorato in teologia, contro la mia volontà.
Mi sembrava infatti una questione inutile, superata, perché la Bibbia era lì da sempre a dire che la donna è creata ad immagine di Dio (Gen 1,27).
Studiando però la storia della teologia su questo tema, mi trovai a misurarmi con interpretazioni (che possiamo chiamare 'costruzioni') di quel dato biblico inammissibili e penalizzanti per le donne, interpretazioni di cui si potevano seguire modifiche e sviluppi nel corso della storia, ma anche processi involutivi.
Una bimillenaria costruzione di genere, una riflessione teologica sulla donna, sulla spiritualità femminile e sul ruolo delle donne nella Chiesa, che era stata fatta esclusivamente da parte di uomini e impregnata di mentalità patriarcale, tanto più potente sulla costruzione sociale ed ecclesiale quanto più introiettata dalle donne e da esse condivisa.
Non si trattava solo di ingenue teorie antiche, perché su tali assunti continuano a fondarsi ancora molte prescrizioni, leggi e istituzioni ecclesiali. Per chi studia teologia come donna la parzialità di una tale prospettiva risulta inaccettabile.
Ho anche scoperto però che erano ormai tante le teologhe che si erano misurate già prima di me con una tale storia: un immane sforzo compiuto da tante donne in particolare negli ultimi cinquant’anni nel campo della riflessione storico-religiosa che ha intrecciato la riflessione femminista e gli studi di genere.
Questi studi hanno riguardato le concezioni teologiche sulla donna e il femminile; le metafore maschili e femminili (presenti nella Bibbia) per parlare di Dio; le teologhe hanno riesumato dal silenzio in cui le aveva lasciate la tradizione maschile, donne importanti nella storia della salvezza.
È stato evidenziato il rivoluzionario messaggio e il comportamento di Gesù con le donne, ma si è anche smascherato il ruolo delle antiche ideologie patriarcali sulla costruzione dei ruoli femminili nel cristianesimo ideologie che hanno frequentemente soffocato il messaggio evangelico, infine si è ridimensionata l'azione e la missione delle donne cristiane – un imponente lavoro sulla mariologia - fino a toccare le questioni legate alla maschilità di Gesù, su come essa aiuterebbe la costruzione di un modello di maschilità non machista e sia invece stata usata ideologicamente per costruire e giustificare il clericalismo ecclesiale.
Insert Logo Here Se c’è un luogo, insomma, in cui la separazione tra sesso e genere è stata all'opera fin da tempi non sospetti, questo luogo è proprio la teologia, il discorso su Dio. Dio non ha sesso e quindi di LUI (maschile?) si parla solo usando categorie di 'genere'.
Ecco allora che, dal momento che Dio è per il credente il Bene e tutto il positivo dell'esistenza al massimo grado, sarà detto, immaginato, descritto e dipinto (nelle cattedrali come nel proprio spirito) tramite tutte le nostre convinzioni, valori, significati associati alla positività: allora sarà “lui”.
E quando gli vorremo associare caratteristiche positive come la dolcezza, l’accoglienza, la tenerezza allora parleremo delle sue caratteristiche femminili.
Ma Dio non ha sesso.
Lo sanno i bambini che da come disegnano Dio ci aiuterebbero a uscire dai nostri schemi irrigiditi (si veda R. Torti, Mamma perché Dio è maschio?).
Il genere, entrando come categoria analitica nel campo teologico, smaschera vecchie e nuove ideologie che hanno ricadute sulle concezioni della natura dell'essere umano, del posto e del ruolo della sessualità nella persona, della dignità delle persone nella chiesa e nella società, fino ad aprirci gli occhi sulla misura in cui l'ideologia patriarcale abbia plasmato e rischi di continuare a farlo, la costruzione dottrinale e sacramentale del cristianesimo.