Lions Club Trasimeno

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24 Marzo
Perugia, Hotel Giò
InterClub con "Perugia Maestà delle Volte"
Meeting con il filosofo Sergio Givone
che presenta il suo ultimo libro
"Luce d'addio - Dialoghi dell'amore ferito"

Il convegno è stato dedicato alla presentazione dell’ ultimo saggio di Sergio Givone, Luce d’Addio, Dialoghi dell’amore ferito, pubblicato dalla casa editrice Olschki.
Insert Logo Here Oltre all’autore, docente di filosofia estetica all’università di Firenze, hanno partecipato i colleghi Luigi Cimmino e Donato Loscalzo
L’opera presenta cinque dialoghi, cinque atti di un unico dramma. A far da cornice sono episodi occasionali, visite di cortesia, incontri avvenuti realmente o soltanto ipotizzati fra personaggi quali:
- Lucrezio e S.Girolamo
- Cecco d’Ascoli e Francesco da Barberino (che l’aveva mandato al rogo)
- Kierkegaard ed un oscuro professore
- Dostoevskij e Turgenev di fronte alla Madonna di Raffaello conservata a Dresda
- Martin Heidegger (teorico di una tesi secondo la quale la nascita del nazismo era un inevitabile evento frutto dei tempi) ed il poeta Paul Celan (la cui famiglia fu vittima del nazismo)
Il filosofo ragiona in maniera molto originale sulla difficoltà della comunicazione, e quindi di comprendersi.
Attraverso la costruzione di cinque dialoghi possibili, ma che non sono avvenuti nella realtà, Givone immagina cosa si sarebbero detti personaggi che si sono amati, apprezzati, odiati, o mai visti e che nella realtà non si sono mai detti direttamente quello che l’autore ricostruisce grazie a scritti ritrovati in carte e lettere.
In gioco ci sono visioni opposte e prospettive inconciliabili, donde un senso di dolorosa incomunicabilità. Eppure è come se questo disperato parlarsi avvenisse alla luce di una verità che trascende tutto e tutti. E che, direbbe Platone, "chiama alla battaglia".
Gli interlocutori appaiono legati da una certa affinità spirituale e anche da sentimenti amichevoli, ma la realtà è un’ altra.
Questi scrittori, poeti, filosofi si mostrano radicalmente ostili. Si invidiano e si detestano. Si fronteggiano. Si sfidano. La posta in gioco è alta.
Insert Logo Here A entrare in conflitto sono visioni opposte e prospettive inconciliabili, donde un senso di dolorosa incomunicabilità. Eppure è come se questo disperato parlarsi avvenisse alla luce di una verità che trascende tutto e tutti e che nasconde una nostalgia d’ assoluto.
La dimensione particolare che emerge in questa messa in scena del dialogo è quella dell’incomunicabilità reale di ciò che avviene. Non tanto o non per cattiva volontà, ma per una posizione inconoscibile della verità come tale.
Ma verità rimarrebbe comunque qualcosa che si costruisce insieme, attraverso il dialogo, e solo nel momento in cui avviene, come nella cornice del libro, in un momento intriso di altre tensioni legate alla dimensione umana e terrena del nostro vivere quotidiano.
Così nella fretta e nella furia o si preferirebbe non incontrare l’interlocutore o non riusciamo ad affinare il pensiero, o il pensiero contrario non ci fa sentire accolti nel dialogo e quindi ci conduce alla rabbia o all’amarezza del sentirsi incompresi.
Quindi, come nella ricostruzione dialogica givoniana, è solo leggendo in silenzio lo scritto sulle labbra dell’altro che lo ritroviamo, che ci ritroviamo e che, nella solitudine, ritroviamo anche la comprensione dell’amore.