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Sala Comunale di Panicale
18 Aprile
Piero Giorgi e Carla Cicioni presentano il loro volume
“L’Italia di mezzo -
La cartografia storica del Centro Italia dal XVI al XIX secolo”
Volumnia Editrice, 2016
Un numeroso pubblico composto da soci del Lions Club Trasimeno, da soci di altri Lions Club, da soci dell’Accademia Masoliniana e da collezionisti e appassionati ha affollato la Sala Comunale di Panicale per la presentazione del volume “L’Italia di Mezzo” di Piero Giorgi e Carla Cicioni.
L’opera è stata realizzata con il contributo di BCC UMBRIA Credito Cooperativo, il cui presidente Palmiro Giovagnola è intervenuto illustrando come la qualità ed il prestigio dell’opera hanno indotto l’Istituto di Credito alla sua promozione.
Sono poi intervenuti il Direttore Editoriale della Volumnia, dott. Daniele Lupattelli, e il Redattore dott. Raffaele Marciano.
Questi hanno raccontato il piacere e la meraviglia con cui si sono avvicinati al materiale di raro valore, storico e geografico presente nella collezione di Piero e Carla, veri esperti ed appassionati di cartografia storica, i cui esemplari riportati nel volume, costituiscono un pezzo di storia della loro passione collezionistica e segnano anche molti angoli della loro casa.
Hanno inoltre illustrato la struttura dell’opera che si divide in tre sezioni.
La prima comprende 21 schede ed esamina le carte della “Italia Media sive Propria” dei Romani, e le altre rappresentazioni geografiche finalizzate alla comprensione della storia romana e medioevale.
La seconda comprende 85 schede e si focalizza sulle tavole che descrivono la geografia contemporanea ai loro autori, permettendo di seguire l’evoluzione e la trasformazione del contesto geopolitico, ma anche delle conoscenze geografiche e topografiche, tra il XVI e il XIX secolo.
Infine la terza parte, costituita da 28 schede, è dedicata alle vie di comunicazione; qui l’attenzione è rivolta alla varie direttrici viarie, ma anche fluviali e ferroviarie, delle quali viene evidenziata l’importanza strategica per le popolazioni locali.
È stato anche sottolineato come la riproduzione di documenti rari ed antichi e di dimensioni variabili da pochi centimetri, come le “Minchiate Fiorentine”, a oltre venti metri quadri, come la carta di Giovanni Marieni, abbia imposto un notevole impegno nella esecuzione fotografica, affidata alla grande professionalità di Sandro Bellu, nonché nella composizione editoriale che caratterizza la veste tipografica del volume.
I due autori hanno poi voluto raccontare come è nato e si è sviluppato il loro lavoro, soffermandosi su alcuni elementi particolarmente significativi.
Piero Giorgi ha sottolineato come il volume, attraverso un patrimonio di carte, a volte rare, illustri storicamente i continui mutamenti delle circoscrizioni amministrative, le tensioni tra le comunità locali ed i poteri centrali, le rivalità tra le varie città, in un periodo che va dal Cinquecento alla fine dell’Ottocento, in un territorio definito “Italia di Mezzo” che comprende Toscana, Romagna, Umbria, Marche e Lazio, cioè il territorio che politicamente ha costituito per più di tre secoli il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio.
L’autore ha sottolineato come le vicende storiche e la continuità politica abbiano determinato una coesione e una omogeneità tra le regioni appartenenti all’Italia di Mezzo, che non si ritrova né tra le regioni dell’Italia Settentrionale, né fra quelle del Mezzogiorno.
Non sono mancati riferimenti storici alle forme di governo che si sono succedute dal XVI al XIX secolo, con ampi riferimenti al periodo napoleonico ed alla successiva restaurazione fino all’Unità d’Italia.
Piero Giorgi ha poi parlato di due “curiosità” collezionistiche: l’atlante delle cosiddette “Minchiate Fiorentine” e il libretto a leporello della ferrovia “Porrettana”.
E’ poi intervenuta Carla Cicioni che ha cercato di evidenziare come lo studio di ogni carta geografica antica apra una finestra su mondi diversi e particolarmente intriganti: gli autori, gli editori, le finalità per cui ciascuna carta nasce, le conoscenze scientifiche e tecniche su cui si basa la sua realizzazione, l’abilità artistica dei disegnatori e degli incisori.
L’attenzione si è focalizzata solo su alcune delle moltissime carte presenti nella pubblicazione, per poter dare uno spaccato del lavoro svolto e dei molti aspetti esaminati: la forma dell’Italia Centrale, il meridiano di riferimento, la confinazione, le dedicatorie, l’orientamento, la presenza di strade, gli interessi commerciali e militari.
Da sottolineare come nella maggioranza delle carte i confini tra i vari stati e territori sono alquanto imprecisi, quasi a voler significare come le popolazioni, unite da usi e tradizioni comuni, non si siano mai fermate al di qua o al di là di una linea territoriale, che non rappresentava un ostacolo invalicabile per il “travaso” di merci, lingua o cultura.
Si è infine aperta una discussione sui principali utilizzatori delle carte all’epoca della loro edizione; sono stati individuati essenzialmente i mercanti, i militari, i pellegrini, gli studiosi ed i fruitori del cosidetto “Grand Tour”.