Lions Club Trasimeno we serve |
Sabato 20 febbraio 2016 Sala dei Notari di Perugia
Meeting InterClub
tra tutti i Club delle zone B e C della IX Circoscrizione
sul tema di studio Nazionale
“Diventa donatore di midollo osseo, diventa un eroe sconosciuto”
Dopo gli interventi di Luigina Matteucci, Presidente della IX Circoscrizione, di Riccardo Spadolini, Presidente della zona 9a, di Corrado Costantini, Presidente della zona 9b, dell’Assessore Politiche per l’adolescenza del Comune di Perugia Dramane Diego Wague', di Sabrina Barelli Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria, sono seguite le relazioni di:
• Dr. Mauro Tarragoni Alunni, Responsabile Distrettuale Tema di Studio Nazionale
• Prof. Brunangelo Falini, Direttore U.O. Ematologia del S. Maria della Misericordia di Perugia
• Dr.ssa Alessandra Carotti del Centro Trapianto Midollo Osseo del S. Maria della Misericordia di Perugia
l'intervento del Prof. Brunangelo Falini
E’ stato ampiamente illustrato il concetto di donazione come qualcosa che qualcuno dà di sé senza ricevere nulla in cambio.
E’stato ampiamente illustrato il concetto che la donazione può salvare una vita; spesso viene fatta in favore di un familiare, ma esistono anche donatori in favore di persone sconosciute.
Un trapianto di midollo osseo si può considerare non come un operazione chirurgica, ma come una trasfusione di midollo, non sangue, da un individuo ad un altro, o nello stesso individuo.
Il midollo osseo è un tessuto spugnoso che si trova all’interno delle ossa, il cui ruolo è quello di generare i vari componenti del sangue e del sistema immunitario: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.
Ognuna di queste cellule, ha una propria funzione vitale, che serve a mantenere il corpo sano e a scongiurare malattie.
Purtroppo ognuna di queste componenti, nel corso della vita, può andare incontro ad una trasformazione maligna, in senso tumorale.
Il donatore sano può offrire al ricevente malato cellule staminali emopoietiche prodotte nel midollo osseo di ossa piatte, come lo sterno o il bacino, attraverso un intervento ospedaliero in anestesia generale della durata di circa un’ora.
Si tratta solo di operare punture multiple per lo più sull’osso del bacino: generalmente non causano traumi sul donatore; è possibile sentire un piccolo dolore di durata temporanea, sui punti di prelievo.
Poichè insieme alle cellule midollari viene prelevata anche una certa quantità di sangue, spesso il donatore viene sottoposto ad uno o due salassi nelle settimane precedenti alla donazione di midollo.
Il sangue così raccolto viene conservato in appositi frigoriferi e reinfuso al donatore stesso subito dopo il prelievo di midollo (autotrasfusione); in questo modo il volume ematico del donatore viene prontamente ristabilito senza ricorrere a trasfusioni esterne.
Il grande problema sta nella compatibilità misurata attraverso il parametro HLA (Human leukocyte antigen ).
Tale sistema di istocampatibiltà è formato da molecole collocate sulla superficie cellulare che agiscono come antigeni: a contatto col sistema immunitario di un soggetto, generano una risposta immunitaria poiché riconosciute come estranee.
Il sistema dell'HLA è alla base del rigetto nel trapianto. Se le cellule del tessuto trapiantato non hanno i medesimi antigeni HLA del ricevente (ovvero il tessuto non è HLA-compatibile), il tessuto viene riconosciuto come estraneo, offensivo e rigettato.
Per questa ragione, per mezzo di un procedimento detto di tipizzazione tissutale, prima delle operazioni, si accerta che i due soggetti (donatore e ricevente) siano HLA-compatibili.
Solo tra fratelli è frequente trovare un donatore compatibile (probabilità del 25-30%); la probabilità si riduce, anche se rimane significativa, tra genitori e figli.
Già tra parenti, la probabilità di compatibilità diviene molto bassa.
I requisiti per essere un donatore di midollo osseo sono pochi: avere un’età compresa tra i 18 anni e 55 e godere di buona salute generale.
Per iscriversi alla banca dati, e cioè al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo, è sufficiente recarsi al centro trasfusionale ospedaliero più vicino e sottoporsi ad un piccolo prelievo di sangue (qualsiasi informazione a questo riguardo può essere ottenuta telefonando all’Associazione Donatori Midollo Osseo – ADMO).
E’stato istituito un Registro Generale di compatibilità, che, per quanto attiene l’Italia, ha sede a Genova; in esso vengono registrati i dati HLA di ogni donatore volontario che dà la sua disponibilità a offrire midollo osseo a pazienti compatibili, anche se residenti in altre zone o nazioni.
Per quanto attiene l’Umbria il terminale locale è situato a Perugia presso l’Ospedale di S. Maria della Misericordia.
All’inizio degli anni ’90 si è scoperto che nella placenta di neonati è contenuto un certo numero di cellule staminali emopoietiche.
Attraverso metodiche molto semplici è possibile, subito dopo il parto, prelevare dalla placenta un certo quantitativo di sangue contenente cellule staminali emopoietiche da utilizzare come fonte di donazione per trapianto di midollo osseo, senza che ciò comporti alcun rischio né per il neonato né per la madre.
La tipizzazione HLA delle cellule staminali in esso contenute viene inserita in un apposito registro, consultabile dai Centri accreditati di tutto il mondo.
Il numero delle cellule staminali contenute nel sangue placentare è tuttavia limitato e non consente un facile attecchimento in pazienti adulti; pertanto attualmente il sangue placentare costituisce una sorgente di cellule utilizzabili a fini trapiantologici preferenzialmente (ma non esclusivamente) per soggetti in età pediatrica.
A livello mondiale esiste il BMDW (Bone Marrow Donors Worldwide) istituito come sforzo comune a continuare a raccogliere i fenotipi HLA e altri dati rilevanti di donatori di cellule staminali di volontariato e le unità di sangue del cordone ombelicale, ed è responsabile per il coordinamento della loro distribuzione in tutto il mondo.
Esistono 75 registri di donatori di cellule staminali provenienti da 53 paesi, e 53 del midollo registri di sangue provenienti da 36 paesi.
Sono stati mostrati grafici statistici sul numero dei donatori, più numerosi nel Nord dell’Italia rispetto al resto della nazione; in Umbria sono stati solo 53.
La statistica riferisce che il numero maggiore dei donatori è compreso nella fascia dai 46 ai 54 anni, anche se i migliori donatori sarebbero i più giovani.
I donatori sono classificati in familiari, HLA compatibili e non familiari HLA compatibili; tuttavia in numerosi casi non si trova un donatore compatibile; a Perugia è in avanzato stato di studio la donazione da familiari semicompatibili; i tratta di trapianti che possono essere eseguiti da donatori HLA non identici al paziente, più frequentemente da familiari parzialmente identici utilizzando tecniche innovative per rimuovere le incompatibilità.
Sono stati mostrati grafici sui donatori, familiari, esterni, semicompatibili e delle percentuali di successo, dopo vari anni, in ciascuno dei 3 casi.
Un invito, ai numerosi giovani presenti, a sensibilizzarsi sul problema.
Sono seguite le testimonianze di due donatori che hanno parlato di un’esperienza molto significativa da un punto di vista umano e senza gravi disturbi somatici; uno ha riferito di aver praticato sport nel giorno successivo alla donazione.
C’è poi stata la toccante testimonianza di una signora che ha riferito di essere riuscita a sopravvivere grazie alla donazione di una donatrice tedesca sconosciuta, ma HLA compatibile; attualmente sta bene ed ha una vita normale.
Sono seguite le premiazione dei concorsi svolte nelle Scuole per sensibilizzare i giovani sul problema.
Per quanto attiene il Lions Club Trasimeno, sono stati premiati tre studenti della classe V A Informatica dell’I.S. Rosselli-Rasetti di Castiglione del Lago, quali autori di filamati e presentazioni informatiche per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della donazione del midollo osseo.
Questi i nomi:
Brancato Francesco e Pagnotta Alex primi classificati ex equo e Cardinali Alessandro terzo classificato.
E’ seguita la proiezione di uno dei lavori presentati e risultato vincitore.
Sono seguite le premiazioni del Lions Club “Volumnia” agli studenti dell’Istituto Professionale di Perugia e del Lions Club Deruta agli studenti dell’Istituto d’Arte