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Sabato 19 Settembre
Perugia - Visita Mastri Vetrai
Caselli e Moretti
e Palazzo Baldeschi"
"Vertigine Umbra"
Il Club si è recato in visita al laboratorio dei Mastri vetrai Caselli-Moretti nel centro Storico di Perugia.
Il laboratorio fu fondato da Francesco Moretti che, sulla base di antichi testi di chimica ed arte vetraria e, insieme al nipote Ludovico Caselli, diede vita a Perugia ad una serie di opere straordinarie che si possono ammirare in molte città italiane ed estere.
Francesco Moretti iniziò a produrre vetrate nel 1859; studi approfonditi lo portarono a realizzare uno stile unico e molto personale che a volte si scontrava con il concetto di vetrata che avevano alcuni critici.
Il Laboratorio, dalla seconda metà dell'800, considerò le vetrate come quadri che, invece di essere dipinti su tela, sfruttavano la trasparenza del vetro e la luce per dare effetti altrimenti impensabili. Le figure nascevano da una meticolosa ricerca e da un susseguirsi di piccole pennellate stese con cura, a rendere il quadro più reale possibile.
Dipingere una vetrata significava mescolare i colori e la luce, per dare vita ad un’opera che solo da questo connubio può esprimere tutta se stessa. Particolare attenzione occorreva prestare al luogo nel quale la vetrata veniva posta, osservare i movimenti del sole, cercare la luce migliore e soltanto dopo immaginare i colori, scegliere, mescolare e stendere le pennellate. Francesco Moretti progettò le sue vetrate dipingendo ogni tessera di vetro, colorato e non, a piccoli tratti e tocchi di pennello in modo tale che ogni minimo spazio risultasse coperto di colore bene amalgamato con la base sottostante. Partendo dagli schizzi e dai bozzetti, passando per il disegno a grandezza reale, si arrivava alla scelta e al taglio del vetro. I passaggi successivi erano di preparazione alla pittura effettuata sempre contro la luce naturale con pigmenti in polvere miscelati al momento. Per fissare il colore si effettuava la cottura anche tre-quattro volte su altrettante riprese pittoriche.
Nello Studio-Laboratorio esistono ancora molti macchinari e strumenti funzionanti, anche se non più utilizzati per la loro "anzianità. Un'importanza rilevante assume in particolare il forno di cottura alimentato a legna, studiato dal Moretti nei minimi particolari per ottenere le diverse temperature
Moretti restaurò la grande vetrata di S. Domenico a Perugia e quella del Duomo di Orvieto; eseguì insieme a Caselli numerose vetrate, fra cui quelle della Basilica di S. Maria degli Angeli , della cattedrale di S. Lorenzo a Perugia e del Duomo di Orvieto. Tra le sue opere più note la vetrata raffigurante la Regina Margherita. Ludovico Caselli curò la produzione di “vetri mussolinati” in cui, grazie ad una macchina sabbiatrice da lui progettata e costruita, la raffinatezza dei ricami dell’epoca veniva trasposta su vetro. Alla morte di Caselli le sue figlie Rosa e Cecilia proseguirono la tradizione familiare realizzando, tra le altre opere, le vetrate della Basilica di S. Chiara ad Assisi e una grande vetrata di 40 mq raffigurante l’Ultima Cena di Leonardo per il Forest Lawn di. Glendale . L’eredità di Rosa e Cecilia è stata raccolta dalla loro nipote Anna M. Falsettini, che ancora oggi insieme alle figlie, fa rivivere la passione per la pittura e la perizia nell’esecuzione dei suoi antenati.
La visita è proseguita poi alla mostra "Vertigine umbra" a Palazzo Baldeschi.
La mostra presenta 60 fotografie che ritraggono l’Umbria vista dall’alto ed una selezione di stampe antiche che, tra fantasia e realtà, ci mostrano alcune città umbre nel periodo tra ‘500 e ‘700.
Aerofotogrammetrie stampate e in formato video testimoniano come il passare del tempo abbia trasformato il territorio umbro; vengono presentati anche filmati di oltre 5 ore di volo su Perugia, Assisi, Gubbio, Todi, Spello, Montefalco, Castiglione del Lago e del ternano a bordo di elicotteri, deltaplani o trascinati nello spazio dai più moderni droni. La proiezione è prevista su cinque schermi posizionati nella prima sala per osservare le terre, i laghi i fiumi, le montagne, le città e le loro bellezze architettoniche.
La mostra presenta anche alcune opere di due grandi pittori perugini, Gerardo Dottori e Alessandro Bruschetti; le opere esposte provengono da collezioni private e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Fra queste, molte sono inedite come il “Paesaggio con montagna” ed il “Paesaggio dal terrazzo” di Dottori e Aeropittura sul Lago di Bruschetti, dipinto scoperto appena un mese fa dall’Associazione Archivi Dottori guidata da Massimo Duranti, che ha collaborato alla mostra.