Lions Club Trasimeno

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17 Maggio 2019
Perugia Giò Jazz
Meeting InterClub sulla Ferrovia Centrale Umbra
con Lions Club “Perugia Concordia”

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Dopo i saluti del Past Governatore Tommaso Sediari, che ha ricordato come molti umbri ripensino alla ferrovia centrale come a un pezzo di storia della Regione Umbra, per molti legata a ricordi giovanili, quando le auto erano poco diffuse ed il trasporto ferroviario locale rappresentava una grande soluzione per gli spostamenti di uomini e merci.
Sono poi intervenuti il Presidente del Lions Club “Trasimeno” ed il Presidente del Lions Club “Perugia Concordia” Alfredo di Censo per i saluti agli intervenuti.
La parola è poi passata all’ing. Fagioli che ha presentato la storia della Ferrovia Centrale Umbra.

I progetti
Fin dai primi progetti, che risalgono al 1882, si pensò a collegare il Mare Adriatico con il Mare Tirreno attraverso una linea ferroviaria che unisse prima Rimini con Roma passando prima per la valle del Marecchia e poi per la valle del Tevere; a questo progetto se ne sostituì poi un altro che doveva aver origine da Forlì e passare per la valle del Bidente per proseguire sulla valle del Tevere.
Un progetto fu presentato dall’ingegnere perugino Coriolano Monti che aveva proposto la realizzazione della ferrovia Adriatico-Tiberina (talvolta detta Adriaco-Tiberina) che avrebbe messo in comunicazione Venezia con Roma passando per Cesena e Perugia; in sostanza attraversando lo spartiacque appenninico nel punto in cui, un secolo dopo, è passato il corridoio stradale europeo E7.
Il progetto prevedeva anche un tratto nel perugino che andava da Fontivegge, Tre Archi, Piazza Grimana, Colle del Cardinale, Pantano e Umbertide.
Quando sui cominciò a parlare sovvenzioni con importi proporzionali alla lunghezza della linea e più di rilievo per percorsi superiori a 100 km, nel 1988 il progetto si spostò su una linea da Perugia a Terni.
La linea ferroviaria doveva essere secondaria o economica, nel senso che doveva sfruttare tratti vallivi, senza particolari asperità collinari, affiancandosi ad una strada già progettata sul territorio; doveva inoltre prevedere numerose stazioni per raccogliere il maggior numero di utenze passeggeri e raccogliere merci, anche agricole, molto presenti in zona e difficilmente trasportabili con altri mezzi.
E’ del 1888 il progetto dell’ing. Angelo Maria Laurenti; nel 1898 il Comune di Perugia incarica l’ing. Cherubini di un progetto di linea ferroviaria Umbertide-Ponte S.Giovanni-Todi-Terni.
Insert Logo Here La realizzazione
Nel 1908 venne accordata alla privata Società per le Strade Ferrate del Mediterraneo la concessione per la costruzione e per l'esercizio della ferrovia, con trazione a vapore.
In seguito gli enti interessati presentarono al Governo un progetto preventivo per l'elettrificazione della linea.
Il progetto fu approvato l'11 febbraio 1911 e venne stipulata una convenzione per l'impianto della trazione elettrica.
La società A.E.G. Thomson Houston ritenne conveniente la corrente alternata monofase ad alta tensione.
La costruzione ebbe inizio nel 1911 e il 12 luglio 1915; il tronco Terni-Umbertide fu aperto all'esercizio con trazione a vapore.
La guerra del 1915-18 ritardò l'elettrificazione della linea (a 11.000 Volt - 25 Hz) e solo nel 1920 il servizio a trazione elettrica iniziò sulla Terni-Umbertide e poi sulla neo costruita diramazione Ponte San Giovanni-Perugia.

Le modifiche
Vennero pianificate anche le tipologie di stazioni, tutte uguali e conformi a 3 tipologie A.B e C a seconda della loro importanza; anche le traversine che sorreggevano le rotaie passarono da quelle in legno a quelle in cemento a quelle in biblocco. Nuovi locomotori iniziarono a sostituire, poco alla volta, le locomotive a vapore che furono poi utilizzate solo per il trasporto merci.
La ferrovia subì gravi danni durante la seconda guerra mondiale e venne ricostruita.
Nel 1956 l'alimentazione fu convertita a 3.000 V CC, con conseguente adeguamento dei mezzi di trazione.
Il 25 maggio 1956 fu aperto il tronco Umbertide-Sansepolcro, modificando a ordinario lo scartamento ridotto della vecchia linea Arezzo-Fossato di Vico e nel 1959 i due esercizi furono concentrati nelle Ferrovie Umbro-Aretine, con il nome di MUA (Mediterraneo Umbro Aretine).

Insert Logo Here La crisi
Solo alla fine degli anni settanta, con l'acquisizione da parte della provincia di Perugia (nel momento in cui la ferrovia rischiava la chiusura per fallimento), assunse la denominazione di "Ferrovia Centrale Umbra".
Vennero attuati ammodernamenti, realizzata la saldatura delle rotaie, adottato materiale rotabile a carrelli (elettromotrici E.101-107) e tra il 1962 e il 1966 furono automatizzati con segnalamento ottico-acustico i passaggi a livello.
La Ferrovia Centrale Umbra divenne, con legge 526 del 7 agosto 1982, una ferrovia a gestione commissariale governativa.
Per motivi economici dal 1986 la linea la locomozione passò a mezzi a trazione diesel; dal 1997 fu attuato il trasporto promiscuo anche con mezzi su ruote in gomma in alcuni tratti ad in alcuni tempi.
Nel 2000 è stata costituita la società Ferrovia Centrale Umbra s.r.l., a totale capitale pubblico regionale in seguito alla regionalizzazione delle ferrovie concesse.
La linea, dell'estensione di 157 km, è solo parzialmente elettrificata, e per questo esercitata in gran parte a trazione diesel.

Gli ampliamenti
Nel 2005 è stato inaugurato il servizio diretto Sansepolcro-Perugia-Terni-Roma, attivo dal lunedì al venerdì.
Nel 2006 sono iniziati i lavori per la rielettrificazione a 3 kV dell’intera linea ferroviaria per garantire standard di sicurezza elevati con il sistema di sicurezza elettronico TCMS.
La società Ferrovia Centrale Umbra s.r.l. ha già provveduto all’acquisto dei nuovi elettrotreni distribuiti dalla Alstom, l’ultimo modello dei treni già utilizzati da Trenitalia con il marchio registrato di Minuetto.
Il nome assegnato dalla FCU a questi treni è Pintoricchio.
Anche la livrea è personalizzata e prevede il bianco come colore dominante, con bande e strisce rosse ed inserti neri attorno ai finestrini.
I nuovi treni sono stati prontamente attivati su quei collegamenti della linea RFI Foligno-Terontola che vengono effettuati con materiale FCU.

La situazione attuale
Il 26 febbraio 2017, l'esercizio sulla tratta Perugia Ponte San Giovanni-Perugia Sant'Anna è stato sospeso al fine di effettuare interventi di elettrificazione e ammodernamento.
I lavori dovrebbero concludersi in tre anni.
Il 13 settembre 2017 l'esercizio su tutta la ferrovia da Terni a Perugia Ponte San Giovanni e da Perugia Ponte San Giovanni a Sansepolcro è stato sospeso per lavori di manutenzione a caselli, stazioni e binari.
Il servizio ferroviario è stato sostituito da bus da Sansepolcro a Perugia e da Perugia a Terni e viceversa.
Insert Logo Here Il 15 dicembre 2017 è stato firmato il protocollo d'intesa tra Regione Umbria e Rete Ferroviaria Italiana che permetterà il passaggio dell'infrastruttura ferroviaria FCU alla rete nazionale entro giugno 2018.
Il contratto prevede anche il rinnovo del parco rotabile, con l'acquisizione di nuove automotrici Jazz e il riutilizzo delle 4 automotrici Minuetto.
Il 25 ottobre 2018 è stata riaperta la tratta da Città di Castello a Perugia Ponte San Giovanni con velocità limitata fino a 50 km/h. Risultano da completare le tratte Città di Castello-Sansepolcro, Perugia Ponte San Giovanni-Terni e Perugia Ponte San Giovanni-Perugia Sant'Anna.
Il 5 marzo 2019 Il Consiglio di Amministrazione di Rete Ferroviaria Italiana ha approvato l’operazione che porterà al trasferimento della gestione della rete ferroviaria regionale umbra di proprietà della Regione Umbria e gestita da Umbria Tpl e Mobilità a Rete Ferroviaria Italiana, gestore dell’infrastruttura nazionale.
La notizia è stata accolta con soddisfazione dall’assessore regionale ai trasporti, Giuseppe Chianella, che ha parlato di “risultato importante nel grande processo di riforma del trasporto pubblico dell’Umbria che la Regione sta portando avanti da alcuni anni.“

Le considerazioni
Certamente l’evoluzione storica dei mezzi di locomozione e la larga diffusione di auto e bus ha portato alla crisi di una struttura nata per servire le piccole realtà del territorio con spostamenti di uomini, mezzi merci attuati su distanze brevi con lunghi tempi di percorso.
L’affidamento della rete ferroviaria a strutture sempre più nazionalizzate e competenti potrebbe salvare una risorsa molto utile al territorio attraverso il ricorso a innovazioni tecnologiche e tecniche volte a ottimizzare e modernizzare la natura del servizio.