Lions Club Trasimeno

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Sabato 11 Novembre Magione
Sala del Consiglio Comunale
“3 personaggi ed un territorio, l’ostetrica Dina Mucciarelli”




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Nell’ambito del service “riscoperta del territorio e dei personaggi del territorio”, il Club ha aderito al meeting “3 personaggi ed un territorio, l’ostetrica Dina Mucciarelli” organizzato dall’Accademia Masoliniana di Panicale.
Ha relazionato lo storico Giampietro Chiodini, prendendo spunto dal suo libro “Gli ultimi nati in casa: riti, credenze e saperi millenari”, di recente pubblicazione, che va a riscoprire quei convincimenti popolari, legati alla gravidanza ed al parto, che oggi, dopo la riforma sanitaria degli anni 70, sembrano ridicoli e più che altro del tutto irrazionali, ma che hanno condizionato, fino ad un cinquantennio fa, la vita delle famiglie e delle puerpere in modo imperativo, con larga diffusione anche tra la classi sociali più evolute.
La trattazione prende spunto da un’intervista con Dina Mucciarelli, un’ostetrica nativa della Romagna, prima trasferita per lavoro in Calabria, poi definitivamente nel magionese, dove ha esercitato la sua attività di ostetrica per un trentennio con abnegazione ed estrema disponibilità; riuscì a superare grandi difficoltà legate non solo alla mancanza di mezzi di comunicazione efficaci, ma anche alla problematicità degli spostamenti in frazioni isolate, collegate a Magione da sentieri di difficile percorrenza.
Insert Logo Here L’intervista è articolata in 300 domande fatte dallo storico alla Mucciarelli: ne emerge un quadro suggestivo delle tradizioni e delle usanze praticate in tempi nemmeno tanto remoti.
Nei primi tempi si sopperiva alla mancanza di mezzi di comunicazione con l’esposizione di lenzuola bianche alle finestre dei casolari dei colli vicini, per far conoscere all’ostetrica la necessità dell’intervento per l’imminenza del parto; questa usanza fu poi sostituita dal telefono, ma siccome solo il parroco lo aveva, era proprio lui ad avvertire l’ostetrica chiamando il telefono pubblico di Villa ove Dina risiedeva.
Non meno problematico era lo spostamento in casolari isolati e mal collegati da un punto di vista stradale; La Mucciarelli si affidava prima aduna bicicletta, poi ad una Vespa, poi ad un’auto; non da escludere dei lunghi tratti che dovevano essere percorsi a piedi.
Ma Dina Mucciarelli univa all’impegno ad alla preparazione professionale, più volte dimostrata nel risolvere situazioni piuttosto problematiche senza la presenza di personale medico specializzato, una razionalità positiva proprio nel respingere e contrastare in modo netto usanze inveterate come quella del seppellire la placenta vicino ad una fonte per assicurare il latte necessario per la crescita del neonato e quella dell’appendere al collo un sacchetto di stoffa rosa contenente peli di tasso per difendere il neonato dalla streghe e dal malocchio; particolarmente ostile fu l’ostetrica, anche per la sua personale esperienza, all’usanza di esultare per la nascita di un figlio maschio e di rattristarsi (e magari tagliare la ficaia) alla nascita di una figlia femmina.
Si è anche parlato del rito tribale della quarantena, che imponeva a donne e neonati di non potere uscire di casa per 40 giorni dopo il parto e, in caso di necessità impellente, di doverlo fare con un coppo del tetto della casa sopra la testa.
Insert Logo Here Le doti professionali, la positiva disponibilità verso il prossimo, la razionalità dimostrata nel superare e correggere stupide credenze popolari, hanno fatto della Mucciarelli un punto di riferimento per la gente del territorio che si mantenuto tale anche dopo il pensionamento; Dina è diventata la promotrice del Centro Anziani di Magione e la fondatrice dell’Unitre; con la sua vitalità, costanza e competenza e la sua dialettica di donna settentrionale emancipata, ha sempre conferito alle istituzioni di cui ha fatto parte una connotazione particolare, basata sulla qualità e sul rinnovamento.
Di lei hanno parlato anche alcuni medici che l’hanno conosciuta, tra cui il dr. Piero Giorgi, che ha descritto alcuni episodi di vita e di lavoro della Mucciarelli. Il meeting si è concluso con il riferimento agli scavi archeologici di Colle Arsiccio, in località Pucciarella, ove, a pochi metri di distanza da un importante tempio etrusco, gli antichi riti legati a fecondità parto e infanzia si sono conservati fino ai giorni nostri, a dimostrazione che certe tradizioni hanno travalicato anche le religioni popolari.