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Sabato 3 Febbraio Piegaro
Museo del Vetro - Sala delle Volte
per “3 personaggi ed un territorio: la salute degli altri:
un impegno di vita"
si ricorda il dott. Franco Parlani
Il Club aderisce al meeting sul Dottor Franco Parlani, organizzato dall’Accademia Masoliniana di Panicale,
per la rassegna “Tre personaggi e un territorio – la salute degli altri: un impegno di vita”.
Dopo l’introduzione di Maria Lucia Roma, presidente dell’Accademia Masoliniana e della dr.ssa Simona Meloni, assessore alla Cultura del Comune di Panicale, alla presenza di un folto pubblico, a significare la stima ed il rispetto della popolazione piegarese verso il suo storico "medico condotto”, ha preso la parola il Dott. Giambattista Parlani, chirurgo vascolare e figlio del Dott. Franco Parlani.
Ha ricordato le origini del padre, nato nel paese di Pietramelina, i suoi studi presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Perugia, le sue esperienze di medico militare, le sue prime esperienze professionali presso l’Istituto di Anatomia Patologica dell’Università di Perugia, ed infine la sua scelta lavorativa e di vita di lasciare le prospettive universitarie per dedicarsi all’assistenza medica territoriale, come medico condotto a Piegaro. Si può ricordare che la Condotta Medica era l’istituto che assicurava l’assistenza sanitaria a tutta la popolazione, soprattutto a quella più povera, che non aveva copertura mutualistica.
In tale ruolo si prodigò esemplarmente fino alla fine degli anni ‘70 quando, con la riforma sanitaria si
affermò il principio di universalità dell’assistenza medica e scomparve quindi il “libretto di povertà”.
Franco
Parlani continuò a distinguersi per la disponibilità e la dedizione verso i suoi pazienti, ma anche per la
convinta partecipazione ai programmi di medicina preventiva, soprattutto quelli a tutela dell’età evolutiva,
dando un significato ancora più ampio alla sua funzione di medico condotto.
Sono stati ricordati alcuni episodi della sua vita giovanile: un salasso eseguito con molta perizia, senza
strumentazioni adeguate ed in condizioni precarie, che salvò la vita al paziente, interventi su puerpere a
rischio, eseguiti quando il parto era spesso ancora a domicilio o su vittime di incidenti stradali, quando il medico condotto era sempre il primo riferimento.
Il dottore operava accompagnato solo dalla sua fedele valigetta contenente ferri e medicinali di primo intervento.
E’ stata unanimemente riconosciuta oltre alla sua perizia professionale, anche la grande disponibilità
umana, senza limiti di orario o di festività. Riconosciuto ed apprezzato dalla popolazione, è stato un punto di riferimento per la comunità piegarese, non solo come medico, ma anche come leader sociale e come promotore di società sportive che favorissero le attività giovanili.
Tali atteggiamenti, riconosciuti ed apprezzati dalla popolazione , ne hanno fatto un punto di riferimento per la comunità piegarese, non solo dal punto di vista medico, ma anche sociale. Alle sue indicazioni facevano riferimento anche le autorità civili ed il sindaco dell’epoca Leonida Pedetti, che richiese la sua presenza al momento della morte.
Fu anche promotore di società sportive cui i giovani potevano fare proficuo riferimento.
Socio del Lions Club di Città della Pieve, di cui fu anche presidente per due anni lionistici, è stato insignito
del prestigioso riconoscimento Melvin Jones.
Ha poi ricordato la figura di Parlani anche il dr. Piero Giorgi, all’epoca Dirigente della USL del Trasimeno,
evidenziandone la lungimiranza e lo spirito innovativo: infatti fu proprio Parlani a favorire in questo
territorio, fra i primi nell’intero panorama nazionale, la nascita dei primi consultori familiari, la medicina
preventiva e gli interventi in età scolare.
Ciò non solo con il proprio impegno diretto, ma anche attraverso il
suo ruolo di trascinatore nei confronti dei colleghi meno disponibili al cambiamento.
E’ intervenuto anche il Dr. Emilio Duca, attuale direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, per
portare la propria testimonianza di quanto il dott. Parlani sia stato precursore dell’importanza che il sistema
delle cure primarie riveste nell’universalità dell’assistenza sanitaria.