Lions Club Trasimeno

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Il 26 Marzo, presso il Comune di Passignano,

in collaborazione con l’accademia Masoliniana di Panicale,

lo storico e scrittore Michele Chierico ha presentato il suo libro

“Guido Pompilj, l’uomo, il politico, le lettere”

in una conferenza intitolata

Dalla difesa del Lago Trasimeno

alla Conferenza di pace dell’Aja

Ha presentato la conferenza il Sindaco di Passignano Claudio Bellaveglia

Sono intervenuti lo storico Vanni Ruggeri

ed il sovrintendente archivistico per l’Umbria Mario Squadroni




Michele Chierico ha fatto una breve biografia di Guido Pompili:
Guido Pompilj nacque a Monte del Lago nel 1854, da una ricca famiglia di proprietari terrieri.
Il padre fu tra i protagonisti del Risorgimento Italiano nell’area del Trasimeno; tenace cospiratore contro il dominio pontificio che gravava su Perugia e il Trasimeno, fu vittima della repressione del 1959 e costretto alla fuga in Toscana a causa dell’intervento dei mercenari svizzeri a Perugia nel 1960.
Rimase vittima di un avvelenamento a Cortona prima della liberazione di Perugia da parte dell’esercito piemontese.
Insert Logo HereGuido studiò a Perugia, poi a Bologna, poi si ritirò a studiare autonomamente nella sua Rocca di S. Feliciano. Fu da sempre interessato alle sorti del Lago Trasimeno che, a causa di gravi condizioni igienico-sanitarie, rischiava di essere prosciugato da un gruppo di speculatori.
Pompilj si oppose al progetto e costituì a Passignano il Consorzio del Trasimeno, organizzazione preposta alla ristrutturazione del territorio lacustre con il contribuito dello Stato.
Nel 1878 fu eletto nel Consiglio Comunale di Magione e nel 1979 nel Consiglio Provinciale di Perugia. Nel 1984, grazie al progetto presentato, la bonifica del Trasimeno divenne progetto di prima classe, cioè un progetto con il contributo dello Stato; i consorziati vennero quindi ampiamente sollevati dallo stanziamento di gravosissimi contributi.
Contemporaneamente Guido si distingueva anche nel campo letterario con la traduzione di un testo di Van Pleuer e nel campo giornalistico come collaboratore con del “Giornale degli Economisti”.
Nel 1886, Guido, presentato dall’amico economista Luigi Luzzatti, si presentava e veniva eletto nel Parlamento Italiano nella lista liberale-monarchica. In tale veste si distinse per le sue idee che prevedevano l’allargamento del suffragio ed il riavvicinamento del Gabinetto alla volontà del sovrano liberandosi dagli stretti vincoli parlamentari.
Il 29 Gennaio 1988 tenne a Perugia un indimenticato discorso in occasione della morte di Vittorio Emanuele II, padre della patria.
Fu in politica un uomo libero, rifiutando talvolta proposte mini ministeriali in ragione della propria indipendenza, venendo additato ad arte dai denigratori come seguace del Trasformismo.
Intorno al 1889 si avvicinò alla linea politica sostenuta da Sidney Sonnino e arrivò a votare contro il ministero Rudinì-Luzzatti contribuendo a determinarne la caduta nel 1992; pur inizialmente all’intervento italiano in Africa, sostenne poi la necessità di un impegno italiano a sostegno di un conquista pagata con lacrime e sangue.
Insert Logo Here Nel 1992 Pompilj venne rieletto nel XVIII Legislatura sopravanzando per numero di voti l’avversario politico Cesaroni e ricoprì l’incarico di Commissario per le Elezioni; dalla parte di Sonnino si oppose al governo Giolitti, poi caduto nel 1992 a causa dello scandalo della Banca Romana.
Nel 1996 prese avvio la tanto agognata bonifica del Trasimeno, immortalata dall’album fotografico redatto dalla casa fiorentina dei fratelli Alinari, incaricato dallo stesso Pompilj.
Intorno al 1998 cominciavano a sorgere movimenti organizzati da partiti di massa , tra gli altri quello socialista. Pompilj si dichiarò contrario alla massificazione della politica e favorevole alla presenza della pubblica autorità a difesa dell’ordine.
Intanto Pompilj si confermava in vari contenti oratore apprezzato con vari discorsi su “Il lusso”, “l’Italia nella Repubblica e nel Regno Napoleonico”, continuando a confermarsi grande studioso, e scrittore acclamato in più parti del regno, leopardiano nella vita trascorsa nell'erudizione.
Nel 1899 Pompilj fece parte della delegazione italiana, presieduta da Nigra, alla Conferenza di l’Aja: in essa venne deliberata la diminuzione degli armamenti, l’arbitraggio internazionale nelle varie forme di guerra e conflitto, il divieto di usare proiettili con gas asfissianti, di gettare esplosivo da palloni aerostatici, di usare le pallottole dum-dum.
Sulla Conferenza Pompilj riferì positivamente in parlamento, definendo i risultati conseguiiti come “primo codice di solidarietà internazionale”. Sempre nel 199 Pompilj riferì alla Camera sul Bilancio degli Affari Esteri, sul consuntivo dei Tabacchi e sulla Marina Mercantile.
Al 1901 risale il fidanzamento di Pompilj con la poetessa armena Vittoria Aganoor, che probabilmente Guido aveva conosciuto in una delle tante visite alla madre, che s'era risposata a viveva a Portici vicino a Napoli. Dopo vari incontri ed una nutrita corrispondenza, nello stesso anno i due si sposarono a Napoli il 28 Novembre.
Stabilirono la loro residenza a Perugia, presso il Palazzo Connestabile di Piazza Danti, e vissero un decennio della Belle époque, sempre al centro dei circoli culturali, degli ambienti diplomatici e di corte. A Perugia ebbero modo di ricevere l’ambasciatore francese Camille Barrère, con cui avevano stabilito una solida amicizia, proprio nel momento del rinnovo della Triplice Alleanza; l’ambasciatore francese tendeva a spostare l’Italia dall’Alleanza con gli imperi centrali ed a riguadagnare la distensione dei rapporti con la Francia.
Insert Logo Here Dopo un periodo di malattia, Pompilj trasferì la famiglia a Roma e riprese la sua attività politica; nel 1903 votò addirittura a favore del suo avversario politico Giolitti, favorendo la permanenza del Gabinetto, con varie formule, per circa un decennio; per questo vari giornali criticarono l’operato di Pompilj per voto di scambio.
Intanto, come si desume dalla corrispondenza, si erano rinsaldati i rapporti familiari e l’amore per Vittoria. Nel 1904 fu nominato commissario parlamentare per l’esame delle tariffe doganali e dei trattati di commercio; successivamente, per l’appoggio di Barrère, nel 1906, entrò a far parte del Governo Giolitti come sottosegretariato agli Esteri. In tale veste curò gli acquisti delle sedi diplomatiche italiane all’estero (l’Aja, Parigi, Bruxelles, Berlino, Vienna, Istanbul, S. Pietroburgo, Il Cairo, Belgrado, Teheran, Pechino, Messico), ristrutturò le carriere diplomatiche, istituì scuole italiane all’estero.
Nel 1907, ancora una volta, fu chiamato a rappresentare l’Italia alla Conferenza di l’Aja. Furono trattate la seguenti materie: Regolamento pacifico delle vertenze internazionali, Leggi e consuetudini relative alla guerra terrestre, Leggi e consuetudini relative alla guerra marittima, Diritti e doveri dei neutri.
Gli impegni politici erano sempre più stressanti: nel 1908 Pompilj predisponeva, nella conferenza di Londra, la codifica del diritto marittimo internazionale in tempo di guerra. Ma tale attività per lunghi periodi lo teneva lontano da Vittoria, impegnata con problemi domestici presso la sua abitazione umbra.
Nel 1909 , dopo il vertice di Racconigi tra Vittorio Emanuele III e lo zar Nicola II organizzato dal ministro Fittoni con l’ausilio del suo sottosegretario, cadde il Governo Giolitti e con esso il Pompilj, comunque autore di una serie di trattati d’arbitrato internazionali.
Ma, a partire dell’estate del 1909, Vittoria comincio ad avere i primi sintomi di un male che si intuì subito che doveva essere grave.
Dopo una serie di cure e di interventi si capì che la situazione era disperata: Vittoria morì alle ore 4 del mattino dell’8 Maggio 1910.
Guido, disperato, si suicidò alle ore 10 dello stesso giorno.

Vanni Ruggeri ha arricchito la presentazione di Pompilj con ulteriori specifiche soprattutto di natura storica; Mario Squadroni ha illustrato le citazioni archivistiche di cui l’opera di Chierico è ampiamente arricchita, e che consentono di documentare i fatti storici per come si sono realmente svolti.