Lions Club Trasimeno

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26 Ottobre - Pozzuolo Meeting InterClub tra i Lions Club
“Trasimeno”,
“Perugia Centenario”, ”Deruta”,
“Corciano Ascanio della Corgna” e “Chiusi”.
Tema "Conoscere Franco Rasetti:
una vita dedicata alla scienza"
Relatore: Claudio Monellini


Dopo l'introduzione del cerimoniere Isolina Gianni ed il saluto dei presidenti dei Club intervenuti, tra cui quello di Mario Topini presidente del Lions Club Trasimeno, Claudio Monellini, in rappresentanza dell'Associazione Franco Rasetti, ha presentato la biografia dello scienziato:
Franco Rasetti nacqe a Pozzuolo Umbro nel 1901 da Giovanni Emilio Rasetti, titolare della cattedra ambulante di agricoltura dell'Università di Pisa, e da Adele Galeotti, che aveva studiato pittura a Firenze sotto la direzione di Giovanni Fattori caposcuola del famoso movimento dei macchiaioli.
Franco non frequentò le scuole elementari.
I genitori si occuparono personalmente di educare il loro unico figlio. Franco era fornito di una memoria prodigiosa, era interessato alla Botanica e la sua collezione di piante era considerevole. Nell'ottobre 1911 fu ammesso al ginnasio con esame di ammissione e conseguì la licenza liceale (licenza d'onore) nel giugno 1918.

Fu ammesso all'università di Pisa nell'ottobre 1918, cioè all'età di 17 anni, come studente del biennio di Ingegneria.
Passò però a fisica all'inizio del 3° anno, sotto l'influenza del compagno Enrico Fermi, di cui era diventato grande amico.
Nel 1920 furono solo tre gli studenti iscritti al dipartimento di Fisica di Pisa e cioè Franco Rasetti, Enrico Fermi e Nello Carrara.
Il professore Luigi Puccianti direttore del laboratorio di fisica li guiderà dandogli importanti insegnamenti nel campo della spettroscopia.
Appena laureato nel 1922, andò come assistente all'Istituto Fisico dell'Università di Firenze, che si trovava ad Arcetri, presso la villa di Galileo fino al 1926, dove continuò le ricerche di spettroscopia atomica.
Dal 1927 al 1929 Rasetti venne chiamato dal professore Orso Mario Corbino come aiuto all'Istituto Fisico all'Università di Roma.
Qui nacque il gruppo denominato “i ragazzi di Via Panisperna”, dal nome della Via che ospitava l’Istituto di Fisica; il gruppo, diretto da Enrico Fermi, era formato da Franco Rasetti, Emilio Segrè, Ettore Maiorana, Bruno Pontecorvo ed Edoardo Amaldi. Successivamente si unirono: il chimico Oscar D'Agostino e Ugo Fano.

Le loro ricerche di laboratorio riguardarono inizialmente la spettroscopia atomica e molecolare, quindi si orientarono verso lo studio sperimentale del nucleo atomico attraverso il bombardamento di varie sostanze mediante neutroni, ottenuti irradiando il berillio con particelle alfa emesse dal radon e rallentati da un passaggio in paraffina secondo un'intuizione di Fermi.
In questo modo fu possibile rendere artificialmente radioattivi numerosi elementi stabili. Sul versante teorico, importantissimi per la comprensione della struttura del nucleo atomico e delle forze che vi agiscono furono i lavori di Majorana e di Fermi, il quale tra il 1933 e il 1934 pubblicò la fondamentale teoria del decadimento beta.

La principale scoperta del gruppo fu, nel 1934, la proprietà dei neutroni lenti, che portò quattro anni dopo al premio Nobel per Fermi e diede avvio alla realizzazione del primo reattore artificiale a fissione nucleare a catena e successivamente della bomba atomica.
In particolare Rasetti nel 1928-29 trascorse un anno presso il California Institute of Technology, dove lavorò in particolare sull'effetto Raman, recentemente scoperto, e nel 1931 Rasetti si recò al Kaiser Wilhelm Institut fur Chemie (Berlin-Dahlem) grazie ad una borsa di studio della Rockefeller Foundation.
Lavorava sui neutroni nel laboratorio di Lise Meitner e Otto Hahn, questo per apprendervi i metodi di preparazione delle sorgenti radioattive e le tecniche di rilevazione proprie della fisica nucleare (contatori, camere a ionizzazione, camere a nebbia). Frequentava colloqui all'università di Berlino dove conobbe Albert Einstein. Questa sua esperienza in Germania per imparare da chi nella ricerca nucleare è più esperto, darà a Franco la capacità di costruire strumenti raffinati ed efficienti.

La seconda guerra mondiale
Nel 1938 Enrico Fermi si recò a Stoccolma per ricevere il premio Nobel per la Fisica che a lui era stato assegnato.
Intanto in Germania Hitler aveva promulgato le leggi razziali, che colpivano, in particolare, gli ebrei; Fermi, considerata, l’alleanza tra l’Italia e la Germania, e considerato il fatto che lui stesso era sposato ad una donna di origini ebree, decise di non tornare in Italia e si trasferì direttamente negli Stati Uniti.
Il gruppo dei “ragazzi di Via Panisperna” si dissolse.
Majorana sparì nel nulla; ancora si fanno ipotesi sulle cause della sua scomparsa.
Pontecorvo si dice che si sia trasferito, come fisico esperto, in Unione Sovietica.

Invece Rasetti accettò di buon grado l'incarico di professore presso l'università "Laval" di Québec nello stato del Canada.
Nel 1939 creò un laboratorio di fisica nucleare e sui raggi cosmici.
Rasetti, pur vivamente invitato dall’amico Enrico Fermi, nel settembre 1942 rifiutò l'invito ad andare negli Stati Uniti ed a entrare nel progetto Manhattan (che poi realizzerà la bomba atomica) dichiarando:

Dopo una approfondita riflessione declinai l'offerta; ci sono poche decisioni mai prese nel corso della mia vita per le quali ho avuto un minor motivo di rimpianto. Ero convinto che nulla di buono avrebbe potuto scaturire da nuovi e più mostruosi mezzi di distruzione e gli eventi successivi hanno confermato in pieno i miei sospetti. Per quanto perverse fossero le potenze dell'asse, era evidente che l'altro fronte stava sprofondando in un livello morale (o immorale) simile nella condotta della guerra come testimonia il massacro di 200.000 civili Giapponesi a HIROSHIMA e NAGASAKI.
Con queste parole taglienti, il fisico italiano avrebbe ricordato, negli anni dopo la guerra, la sua scelta di campo e il suo progressivo isolamento dal resto della comunità scientifica internazionale.


A questo punto della sua vita Rasetti cambiò i propri interessi scientifici e si gettò nello studio dei fossili; il Canada, per merito di Rasetti, raggiunse gli onori della cronaca per i suoi giacimenti fossili scoperti in pochi anni di assidua ricerca. In questo periodo Rasetti diviene un esperto del periodo Cambriano studiandone la Flora e sviluppando una conoscenza di livello mondiale sui Trilobiti. Il premio Walcott nel 1952 venne assegnato a Rasetti per "il suo contributo alla paleontologia del Cambriano".
Nel 1947 Rasetti accettò la cattedra alla "Johns Hopkins University di Baltimora" Maryland. In questa università insegnò oltre a fisica altri campi della scienza.
Nel corso di questa multiforme attività Rasetti sviluppò attivamente la sua passione per la fotografia naturalistica, unita a quella per la montagna e l'alpinismo, che raggiunge forse il suo apice nella realizzazione della ricchissima collezione di diapositive dell'arco alpino.
Franco Rasetti è morto in Belgio a Waremme il 5 dicembre 2001 all'età di 100 anni e 3 mesi. Lasciò la moglie Marie Madeleine Hennin. Le ceneri sono state riportate a Pozzuolo e tumulate nella tomba di famiglia.
Alla relazione ha fatto seguito la visita di palazzo Moretti che ospita la sede della Fondazione "Franco Rasetti" e numerosi documenti che attestano l'attività dello scienziato.