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Venerdì 23 Marzo - Pozzuolo
sede dell’Associazione Franco Rasetti
per “3 personaggi ed un territorio:
la salute degli altri:un impegno di vita"
si ricorda la farmacista Ulda Billi
Venerdì 23 Marzo, alle ore 17,30, presso la sede dell’Associazione Franco Rasetti di Pozzuolo si è svolto il terzo meeting dedicato a “Tre personaggi ed un territorio, la salute degli altri, un impegno di vita” dedicato a Ulda Billi, storica farmacista di Pozzuolo, scomparsa il 23 Dicembre 2014, all’età di 99 anni, dopo l’ultima serata trascorsa al lavoro in farmacia.
La manifestazione, programmata d’intesa con l’Accademia Masoliniana di Panicale ed altre Associazioni del territorio, su un’idea di Piero Giorgi e Carla Cicioni, ha visto gli interventi del dr. Daniele Trinari e del dr. Claudio Mariottini, attuali gestori della farmacia di Pozzuolo, inizializzati alla professione proprio da Ulda Billi, e di Suor Mansueta Buson, attuale responsabile di Villa Nazzarena e per molti anni amica e collaboratrice della farmacista.
Il dr. Trinari ha ricordato alcuni tratti della biografia di Ulda: si laureò in farmacia nel maggio del 1941 quando la Seconda Guerra Mondiale era in pieno svolgimento. Negli anni successivi subì le conseguenze del conflitto: un bombardamento, infatti, distrusse i locali della farmacia di Pozzuolo che suo padre – il “sor Diamante”, come lo chiamavano rispettosamente i concittadini – aveva aperto dagli inizi del ‘900.
Si distinse sempre come “donna di scienza”; se da un verso era appassionata nel perpetrare le tradizioni della farmacia, dall’alto canto era particolarmente attenta alle novità scientifiche sul mercato; è stato narrato che il Presidente della Banca Europea Mario Draghi, in uno dei suoi soggiorni in Italia, avendo necessità di un farmaco particolare, si sia rivolto alla farmacia di Pozzuolo, perché questo era l’unico posto ove il farmaco era reperibile.
All’età di oltre 60 anni, fu nella zona una delle prime farmaciste a sperimentare quella che, per quei tempi era una novità, e cioè il “passare” le ricette del Servizio sanitario al lettore ottico.
E’ stata per molti anni al servizio degli altri, dei malati, dei suoi concittadini di Pozzuolo, anche quando, nelle difficoltà estreme della guerra, ha continuato il suo lavoro di farmacista in locali improvvisati.
Il suo rigore professionale la faceva apparire in un primo tempo un po’ fredda e riservata, ma, soprattutto con le persone che collaboravano con lei dimostrando impegno e compartecipazione, si dimostrava per quello che veramente era e cioè generosa e molto disponibile.
Ha preso poi la parola il dr. Claudio Mariottini per raccontare che la Billi portò sempre con orgoglio il “suo” caduceo trascorrendo tanta parte della sua vita dietro il bancone della sua farmacia. Fu sempre pronta non solo a porgere il medicinale, ma anche ad ascoltare e a consigliare chi entrava in farmacia non solo per cercarvi il rimedio professionale alla sua malattia, ma anche il contatto umano di chi sa della sofferenza degli altri.
Entrando in Farmacia a Pozzuolo, una delle prima cose che colpiva era una vetrinetta a giorno con una placca di ottone e una data illeggibile sopra, al cui interno erano conservate scatolette con colori sbiaditi dal tempo e scritte in tedesco, contenenti Antipirina, Aspirina e Piramidone Bayer, farmaci risalenti agli anni che precedettero la Seconda Guerra Mondiale.
Quelle scatolette rappresentavano il trait d'union tra presente e passato, tra lo speziale e il farmacista moderno. Quello cioè che ha rappresentato la dottoressa Ulda, per i suoi settanta anni di professione.
Sì, settanta lunghi anni passati dietro al bancone della farmacia, prima a far creme ed empiastri – e perché no, sciroppi di poligala – poi a dispensare farmaci “sparando” le fustelle con lo scanner, per ottemperare, da buona farmacista, alla norma dell'articolo 50.
Sempre la prima ad aprire la mattina e sempre l'ultima a chiudere la serranda la sera; una vita professionale passata attraverso tali e tante rivoluzioni del nostro mondo da far impallidire chiunque. E tutto sempre con la massima dedizione e con la massima volontà di gestire gli eventi.
Negli anni Sessanta, dopo la morte del padre, acquisì la titolarità della farmacia di Pozzuolo. Ma non si dedicò soltanto alla professione: grande amante dei viaggi e delle scoperte, in quegli anni fece il giro del mondo, toccando anche l'Isola di Pasqua che le rimarrà sempre nel cuore come uno dei posti più belli mai visitati. Una vita, quindi, fatta anche di viaggi.
E magari di avventure, come quella occorsagli quando rimase bloccata nell’aeroporto del Cairo nel giorno dell'attentato a Sadat.
Ha poi preso la parola Suor Mansueta Buson per ricordare che la Billi era stata legata alla famiglia Rasetti; era stata amica personale del fisico Franco, uno dei ragazzi di via Panisperna, e della madre di lui Adele Galeotti, pittrice allieva di Giovanni Fattori.
Fu la fondatrice dell’asilo di Pozzuolo, intitolato proprio ad Aldo Galeotti; quest’ asilo è tutt’oggi in funzione.
La Billi aveva fondato e diretto per decenni la sezione Avis di Pozzuolo, era socia dell’associazione Franco Rasetti ed era stata sostenitrice di numerose iniziative benefiche a vantaggio del territorio.
Fu promotrice ed organizzatrice di numerosi viaggi della speranza a Lourdes, d’intesa con l’UNITALSI.
Fu anche sostenitrice di “Villa Nazzarena”, istituto di particolare rilevo nel contesto umbro per ospitare persone diversamente abili.
Hanno concluso gli interventi don Piero, parroco di Pozzuolo, che ha continuato ad elencare le opere benefiche fatte dalla Billi sul territorio ed in particolare in favore della comunità parrocchiale ed il dr. Giorgi che ha avuto modo di collaborare con la Billi apprezzandone competenza professionale, disponibilità verso gli altri e dedizione al servizio; per questo il Lions Club Trasimeno ha ritenuto opportuno conferire alla Billi il premio Melvin Jones.